L’UOMO FASCISTA: i fascisti tendevano a distinguersi grazie a caratteristiche fisiche e comportamentali quali, il volto sbarbato, un corpo allenato, simbolo di una vita attiva e
sportiva e il modo di camminare che doveva mostrare sicurezza: movimenti veloci e
scattanti.
“La tassa sul celibato e la sua condanna morale concorre alla difesa della razza, non è
uomo chi non è padre, i popoli dalle culle vuote non possono conquistare un impero”
L’uomo era innanzitutto combattente per i valori della patria e padre di famiglia, virile
e forte.
LE DONNE:
“La guerra sta all'uomo come la maternità alle donne”
Allo scopo di incrementare le nascite, lo Stato fascista vietò l'uso di anticoncezionali e il
ricorso all'aborto, nonché qualsiasi forma di educazione sessuale. La funzione procreativa
femminile determinò un progressivo allontanamento della donna dalla sfera pubblica
e dall’ambito lavorativo, la donna era innanzitutto moglie e madre, per questo le opportunità occupazionali per le donne erano ridotte e ogni ragazza non riceveva incoraggiamenti a proseguire gli studi.
L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI: agli universitari di Roma 1936 Mussolini disse: “Studiate con tutta tranquillità e disciplina, ma tenete accanto al libro e bene in vista il moschetto”
“Le giovani generazioni ci appartengono per intero, la scuola educhi la gioventù italiana a comprendere il fascismo, a rinnovarsi nel fascismo, a riconoscersi nel fascismo e a vivere nel clima storico della rivoluzione fascista, voi siete l’aurora della vita, voi siete la
speranza della patria, voi siete soprattutto l’esercito di domani”
IL SALUTO: un proprio modo di salutare: braccio e mano tesi in avanti, il cosiddetto saluto romano obbligatorio nelle circostanze ufficiali e nelle parate. Proprio riguardo il modo di salutare il fascismo tentò, senza ottenere risultati, di abolire la stretta di mano.
I SIMBOLI:
Il fascio littorio è un antico simbolo romano di potere ed autorità, formato da verghe legate insieme da nastri rossi. Esso venne ripreso da vari movimenti politici ed entità statali a partire dalla fine del XVIII secolo, divenendo quindi simbolo dei Fasci italiani di combattimento di Benito Mussolini nel 1919.
L'aquila, altro antico simbolo romano, venne ripreso dal regime e usato in molte costruzioni, riprodotto sul retro della lira e sulla bandiera da guerra della Repubblica Sociale Italiana.
sportiva e il modo di camminare che doveva mostrare sicurezza: movimenti veloci e
scattanti.
“La tassa sul celibato e la sua condanna morale concorre alla difesa della razza, non è
uomo chi non è padre, i popoli dalle culle vuote non possono conquistare un impero”
L’uomo era innanzitutto combattente per i valori della patria e padre di famiglia, virile
e forte.
LE DONNE:
“La guerra sta all'uomo come la maternità alle donne”
Allo scopo di incrementare le nascite, lo Stato fascista vietò l'uso di anticoncezionali e il
ricorso all'aborto, nonché qualsiasi forma di educazione sessuale. La funzione procreativa
femminile determinò un progressivo allontanamento della donna dalla sfera pubblica
e dall’ambito lavorativo, la donna era innanzitutto moglie e madre, per questo le opportunità occupazionali per le donne erano ridotte e ogni ragazza non riceveva incoraggiamenti a proseguire gli studi.
L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI: agli universitari di Roma 1936 Mussolini disse: “Studiate con tutta tranquillità e disciplina, ma tenete accanto al libro e bene in vista il moschetto”
“Le giovani generazioni ci appartengono per intero, la scuola educhi la gioventù italiana a comprendere il fascismo, a rinnovarsi nel fascismo, a riconoscersi nel fascismo e a vivere nel clima storico della rivoluzione fascista, voi siete l’aurora della vita, voi siete la
speranza della patria, voi siete soprattutto l’esercito di domani”
IL SALUTO: un proprio modo di salutare: braccio e mano tesi in avanti, il cosiddetto saluto romano obbligatorio nelle circostanze ufficiali e nelle parate. Proprio riguardo il modo di salutare il fascismo tentò, senza ottenere risultati, di abolire la stretta di mano.
I SIMBOLI:
Il fascio littorio è un antico simbolo romano di potere ed autorità, formato da verghe legate insieme da nastri rossi. Esso venne ripreso da vari movimenti politici ed entità statali a partire dalla fine del XVIII secolo, divenendo quindi simbolo dei Fasci italiani di combattimento di Benito Mussolini nel 1919.
L'aquila, altro antico simbolo romano, venne ripreso dal regime e usato in molte costruzioni, riprodotto sul retro della lira e sulla bandiera da guerra della Repubblica Sociale Italiana.
I MEZZI DI COMUNICAZIONE:
Nel 1927 nasceva l’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche)
“La reclame radiofonica è un delicatissimo mezzo di propaganda, efficacissimo, perché raggiunge improvvisamente senza preamboli e senza dare il tempo di difendersi”
L'Istituto Luce (Unione Cinematografica Educativa) era la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Nato in Italia nel 1924 aveva sede a Roma e partecipava inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche.
“Stiamo penetrando in ambienti e portilizi che parevano chiusi alle nostre conquiste, soprattutto stiamo penetrando nelle anime”
La ricerca del consenso in ambito internazionale
In questo piano di glorificazione della nazione attraverso il sistema di propaganda si inserisce l’esposizione di Roma del 1942, che passerà alla storia come EUR42, in quell’anno Mussolini godeva del più alto prestigio e il regime fascista toccava il culmine del suo massimo splendore. In questo clima l’esposizione doveva rappresentare l’emblema della potenza dell’antico Impero Romano di cui si proponeva come erede, non soltanto agli occhi degli italiani, ma soprattutto a quelli del mondo. Migliaia di persone infatti sarebbero scese in Italia per visitare l’area espositiva e la fama internazionale del fascismo sarebbe aumentata largamente.
Tutta l’opera propagandistica attuata dal duce si può dire compiuta dato che, stando ai dati, su 43 milioni di italiani il 48% possedeva la tessera di adesione al partito e il consenso non era solo attivo, ma molte volte si presentava anche passivamente con la sottomissione all’ideologia fascista senza alcun tentativo di opposizione.
Nel 1927 nasceva l’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche)
“La reclame radiofonica è un delicatissimo mezzo di propaganda, efficacissimo, perché raggiunge improvvisamente senza preamboli e senza dare il tempo di difendersi”
L'Istituto Luce (Unione Cinematografica Educativa) era la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Nato in Italia nel 1924 aveva sede a Roma e partecipava inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche.
“Stiamo penetrando in ambienti e portilizi che parevano chiusi alle nostre conquiste, soprattutto stiamo penetrando nelle anime”
La ricerca del consenso in ambito internazionale
In questo piano di glorificazione della nazione attraverso il sistema di propaganda si inserisce l’esposizione di Roma del 1942, che passerà alla storia come EUR42, in quell’anno Mussolini godeva del più alto prestigio e il regime fascista toccava il culmine del suo massimo splendore. In questo clima l’esposizione doveva rappresentare l’emblema della potenza dell’antico Impero Romano di cui si proponeva come erede, non soltanto agli occhi degli italiani, ma soprattutto a quelli del mondo. Migliaia di persone infatti sarebbero scese in Italia per visitare l’area espositiva e la fama internazionale del fascismo sarebbe aumentata largamente.
Tutta l’opera propagandistica attuata dal duce si può dire compiuta dato che, stando ai dati, su 43 milioni di italiani il 48% possedeva la tessera di adesione al partito e il consenso non era solo attivo, ma molte volte si presentava anche passivamente con la sottomissione all’ideologia fascista senza alcun tentativo di opposizione.