Nel dicembre 1936 fu varata la legge che istituì l'ente per l'Esposizione Universale di Roma e appena un mese più tardi furono banditi i primi concorsi. Tra i progetti presentati al concorso per il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, il cui bando venne pubblicato il 20 giugno 1937, figurava, oltre a quello vincitore di Adalberto Libera, quello di Giuseppe Terragni.
IL PROGETTO DI ADALBERTO LIBERA
•QUANDO:
I lavori cominciarono nel 1939 e furono ultimati solo nel 1954 nel secondo dopoguerra
•UBICAZIONE:
Si colloca al termine di Viale della Civiltà del Lavoro, uno dei tre assi trasversali che incrociano ortogonalmente la Via Imperiale (l’attuale via Cristoforo Colombo) ed è in posizione antinodale rispetto ad un altro grande capolavoro dell’architettura razionalista, il Palazzo della Civiltà Italiana.
IL PROGETTO DI ADALBERTO LIBERA
•QUANDO:
I lavori cominciarono nel 1939 e furono ultimati solo nel 1954 nel secondo dopoguerra
•UBICAZIONE:
Si colloca al termine di Viale della Civiltà del Lavoro, uno dei tre assi trasversali che incrociano ortogonalmente la Via Imperiale (l’attuale via Cristoforo Colombo) ed è in posizione antinodale rispetto ad un altro grande capolavoro dell’architettura razionalista, il Palazzo della Civiltà Italiana.
•CARATTERISTICHE:
Le caratteristiche principali dell’edificio sono la simmetria e la riconducibilità ad un modulo di 5x5m. La struttura del palazzo è interamente in cemento armato, anche se sapientemente mascherata dal rivestimento murale in travertino, che conferisce all’opera quel carattere di monumentalità richiesta dalle direttive fascista; è costituito sostanzialmente da tre corpi:
•Il basamento, un parallelepipedo di 75x135 m in pianta e 15m in altezza, che comprende:
-il fronte colonnato principale, aperto verso l’attuale piazza Kennedy
-il fronte secondario (su Piazzale Arte) che è costituito da un’ampia vetrata arretrata (alta 10 e larga 65 m) sorretta su pilastrini metallici fusiformi
-i volumi di servizio
•Il salone della Cultura o Sala dei Ricevimenti, un cubo di 45 m per lato che emerge per 27 m dal basamento. I corpi scala e i ballatoi sono adiacenti alle pareti interne e questo definisce all’interno del cubo un volume libero. Questo spazio, che di fatto costituisce l’elemento principale dell’intera composizione, presenta una copertura a volta a crociera ribassata le cui nervature sono costituite da 2 travi metalliche ad arco, incrociate a 90° e disposte lungo le diagonali del quadrato di base del corpo di fabbrica
•La Sala dei congressi, ristrutturata dall’Arch. Paolo Portoghesi e oggi denominata Auditorium Capitalis, è posta sul retro dell’edificio, verso Piazzale Arte. Lo spazio interno è scandito dalla successione di 13 telai in cemento armato che sorreggono una soletta di cemento
armato
•Al secondo piano in corrispondenza dell’auditorium trovano spazio le gradinate del teatro all’aperto
Le caratteristiche principali dell’edificio sono la simmetria e la riconducibilità ad un modulo di 5x5m. La struttura del palazzo è interamente in cemento armato, anche se sapientemente mascherata dal rivestimento murale in travertino, che conferisce all’opera quel carattere di monumentalità richiesta dalle direttive fascista; è costituito sostanzialmente da tre corpi:
•Il basamento, un parallelepipedo di 75x135 m in pianta e 15m in altezza, che comprende:
-il fronte colonnato principale, aperto verso l’attuale piazza Kennedy
-il fronte secondario (su Piazzale Arte) che è costituito da un’ampia vetrata arretrata (alta 10 e larga 65 m) sorretta su pilastrini metallici fusiformi
-i volumi di servizio
•Il salone della Cultura o Sala dei Ricevimenti, un cubo di 45 m per lato che emerge per 27 m dal basamento. I corpi scala e i ballatoi sono adiacenti alle pareti interne e questo definisce all’interno del cubo un volume libero. Questo spazio, che di fatto costituisce l’elemento principale dell’intera composizione, presenta una copertura a volta a crociera ribassata le cui nervature sono costituite da 2 travi metalliche ad arco, incrociate a 90° e disposte lungo le diagonali del quadrato di base del corpo di fabbrica
•La Sala dei congressi, ristrutturata dall’Arch. Paolo Portoghesi e oggi denominata Auditorium Capitalis, è posta sul retro dell’edificio, verso Piazzale Arte. Lo spazio interno è scandito dalla successione di 13 telai in cemento armato che sorreggono una soletta di cemento
armato
•Al secondo piano in corrispondenza dell’auditorium trovano spazio le gradinate del teatro all’aperto